Non dobbiamo mai eseguire un’automedicazione ma seguire il consiglio del medico di base e del dentista, che conoscendo l’entità degli interventi può consigliarci meglio al proposito.
Innanzi tutto dobbiamo eseguire un esame di coscienza: se abbiamo una dieta ricca di zuccheri, se beviamo bibite gassate, se siamo fumatori, se non utilizziamo correttamente e quotidianamente spazzolino e filo interdentale può succedere che in sei mesi si possano formare numerose carie.
Altre ipotesi sono:
a) Il precedente dentista non ha eseguito lastre né una visita tramite la trans illuminazione e quindi molti problemi erano stati sottostimati
b) Con il vecchio dentista si era instaurato un rapporto che impediva la riformulazione di un piano di trattamento globale, che comprendesse la possibilità di affrontare problemi che andavano al di là dell’emergenza
c) Il nuovo dentista è costretto a valutare piccole lesioni “secche” come carie in evoluzione per non sottostimare la lesione stessa; il dentista deve avere il tempo di conoscere la nostra situazione nel tempo
d) Siete finiti nelle mani di un dentista abusivo che vi propone cure non necessarie
I denti sono strutture mineralizzate senza possibilità riparative: con impacchi di fluoro e sostanze rimineralizzanti possiamo solamente interrompere il processo evolutivo di lesioni veramente allo stadio iniziale. Le tasche gengivali ricevono un continuo apporto di batteri che le nostre difese non riescono a eliminare completamente. Sperare che le carie dentali e le tasche gengivali guariscano da sole comporterà sicuramente che la situazione degeneri. Solamente con visite di controllo periodiche si possono intercettare problemi prima che questi si manifestino in maniera evidente, ossia con fastidi e dolori.
Un dente posteriore mancante è un danno che non si vede e non provoca dolore. Tuttavia con il tempo le conseguenze possono essere che l’antagonista estrude, ossia si muove verso lo spazio vuoto, quelli vicini si inclinano, i denti anteriori sono costretti a supportare un carico maggiore e i muscoli masticatori possono subire delle contratture.
Se ci poniamo questa domanda siamo già a metà dell’opera, in quanto la cosa più importante è l’utilizzo per due minuti per almeno due volte al giorno dello spazzolino. La cosa più importante è comunque la capacità di utilizzare correttamente questo semplice strumento: è bene chiedere al tuo dentista se la tua particolare situazione (presenza di apparecchio ortodontico, spiccato riflesso del vomito) comporti un utilizzo di uno strumento particolare. Una tecnica corretta e un tempo adeguato consente quasi sempre di consigliare lo spazzolino manuale.
I protocolli di mantenimento, personalizzati a seconda del paziente, sono determinati dalla situazione presente e dal confronto con la precedente: non tutti devono eseguire igiene due volte all’anno, dipendendo ciò dal numero e dalla profondità delle tasche gengivali, dalla tipologia di gengiva spessa o sottile, dalle nostre abitudini alimentari e dalla nostra predisposizione alla formazione di tartaro. Per alcuni è sufficiente una volta all’anno per altri sono consigliabili sedute di igiene anche ogni 3-4 mesi.
Tale situazione è normale e compatibile con una situazione di partenza in cui sono presenti gengive infiammate o quando si è dovuto pulire in profondità poiché erano presenti delle tasche gengivali. Tali fastidi sono anche dettati da una certa reattività individuali e possono essere attenuati dall’utilizzo di collutori contenenti acido ialuronico e aloe. E’ senz’altro meglio puntuale e precisa anche se fastidiosa rispetto a una seduta di igiene indolore che lascia il tartaro agire in profondità.
La prevenzione è la soluzione che ci permette di preservare gli elementi dentali la cui sostituzione comporta spese infinitamente maggiori. La pulizia dentale ci permette di ridurre l’alitosi e di migliorare l’autostima per il piacere di far risplendere il nostro sorriso. Probabilmente spendiamo di più dal parrucchiere in un anno ma l’investimento in salute è praticamente nullo!
Il fluoro preso nelle giuste dosi non fa male, in ogni caso un’applicazione diretta sui denti eseguita in ambulatori ha soltanto effetti positivi. Grazie all’utilizzo di apposite mascherine il fluoro non viene inghiottito e la sua azione si esplica solo dove serve, ossia sullo smalto dei denti.
Sigillando i solchi dei molari permanenti, applicando resine fluide, eliminiamo possibili zone dove i batteri possono annidarsi. Nei bambini le carie iniziali originano per la maggior parte dai solchi dentali difficilmente detergibili.
Il rigetto ai materiali impiantati non esiste più, grazie alla qualità dei materiali impiegati; esistono cause di insuccesso legate alle infezioni, al carico occlusale eccessivo, alla scarsa qualità e quantità dell’osso, al fumo, all’insufficiente igiene domiciliare e professionale. Se riusciamo a controllare tutti questi fattori le percentuali di insuccesso sono molto basse.
L’igiene professionale deve essere eseguita una settimana prima della donazione: questo permette che il nostro sangue abbia una percentuale di batteri e anticorpi più bassa e quindi sia un sangue di qualità superiore. Anche l’attesa dopo un intervento di estrazione è di una settimana.
I rischi delle cure all’estero sono di due tipi:
a) la prevenzione e la guarigione di un organo complesso come la nostra bocca è possibile solamente con il controllo costante e con un professionista di fiducia: questo non è realizzabile con un dentista che dista centinaia di chilometri
b) la seconda ragione è di tipo concorrenziale e medico-legale, il vostro dentista di fiducia cercherà sempre di rimediare eventuali terapie che non sono andate a buon fine e la sua assicurazione vi tutelerà in caso di grossolani errori. Il professionista estero non ha nessun interesse a reintervenire su un paziente lontano dal suo bacino d’utenza principale e la tutela legale e le assicurazioni nei paesi esteri sono praticamente inesistenti. Comunque se siete degli abituali scommettitori della roulette, potete rivolgervi tranquillamente ad un dentista straniero sperando di puntare sul numero giusto.
Una ricerca dell’Università di Berna e una dell’Università di Vienna, hanno analizzato strutture nelle quali il basso costo era direttamente proporzionale alla qualità delle cure che, nella maggior parte dei casi, dopo 5 anni erano totalmente fallite. In altri casi i bravi professionisti esteri riducono il numero di appuntamenti comprimendo in poco tempo anche lavori complessi: nel tempo tutto ciò si riverbera sulla durata del lavoro perché i tempi biologici di guarigione sono enormemente lunghi e devono essere rispettati. un ulteriore motivo è dato dai costi delle assicurazioni, delle utenze, del lavoro e della tassazione molto alto in Italia rispetto a paesi limitrofi.